post-image

Riconoscimento della Professione Infermieristica lavoro usurante come quello dell'OSS - Comunicato Stampa

Asti, 26 luglio 2024 – La recente approvazione alla Camera di un ordine del giorno a firma del deputato valdostano Franco Manes, del gruppo Misto, che riconosce il lavoro dell’Operatore Socio-Sanitario (OSS) come usurante senza menzionare la professione infermieristica, ha suscitato sconcerto tra i Presidenti degli Ordini Infermieristici del Piemonte e della Valle d'Aosta.
Il provvedimento, secondo quanto riportato nella nota dell'onorevole Manes, intende evidenziare le difficoltà operative degli OSS, che lavorano in contesti difficili a contatto con persone fragili. Tuttavia, la non menzione delle professioni infermieristiche è considerata denigrante e inconcepibile, come sottolineato da Ivan Bufalo, Presidente del Coordinamento degli OPI del Piemonte e dell’OPI di Torino: «Il provvedimento approvato lo scorso 24 luglio alla Camera dei Deputati suona come uno schiaffo in faccia agli oltre 450.000 infermieri italiani che da molti anni attendono il sacrosanto riconoscimento della loro professione come lavoro usurante. Senza nulla togliere alle difficoltà che incontrano gli OSS nello svolgimento del loro lavoro, figure meritevoli della giusta considerazione, non si può disconoscere agli infermieri l’onere della responsabilità e il peso posto sulle loro spalle, più che su quelle di chiunque altro, della tenuta del sistema sanitario pubblico e privato. Non considerare la professione infermieristica come lavoro usurante è inconcepibile e segno di mancanza di buon senso».
Durante la pandemia da COVID-19, gli infermieri sono stati definiti eroi per il loro contributo essenziale. Tuttavia, terminata l'emergenza, sembra che ci sia stata un'amnesia collettiva nei confronti di quel periodo. Gli infermieri non desiderano essere considerati eroi, ma professionisti che affrontano un'usura psicologica e fisica altissima. I turni massacranti, le rotazioni continue, gli orari insostenibili e la carenza di personale sono evidenti esempi della mancanza di lungimiranza delle istituzioni.
Stefania Calcari, Presidente dell’OPI di Asti, ha affermato: «Ciò che è avvenuto ha dell’incredibile. I dati dicono chiaramente che la professione infermieristica è tra le più faticose sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista psicologico-emotivo, sia dal punto di vista intellettivo e formativo. Tra gli operatori sanitari, gli infermieri sono quelli che più di tutti soffrono della sindrome da burnout, sono quelli maggiormente soggetti agli infortuni sul lavoro e persino alle aggressioni».
Giulio Zella, Presidente dell’OPI di Vercelli, ha aggiunto: «Gli infermieri rappresentano un baluardo per la tutela della salute della collettività. Bisognerebbe tenerne debito conto, rispettarli, valorizzarli e sostenerli nel loro agire. La nostra opposizione a questo modo di agire non è solo una questione di principio, ma una necessità per tutelare la dignità e il riconoscimento del lavoro infermieristico».
I presidenti delle province piemontesi hanno rimarcato quanto gli infermieri, che rappresentano il collegamento essenziale tra medico e paziente, siano fondamentali tanto gli OSS e non devono essere dimenticati. La presidente dell’Ordine della Valle D’Aosta Paola Ascolese ha aggiunto: «Mi dispiace che l’onorevole Manes non abbia pensato anche alla professione infermieristica che quotidianamente è al fianco dei cittadini valdostani. Forse dopo che gli OSS sono stati esclusi dall’indennità di attrattività ha voluto aiutare una categoria senza pensare ad altre professioni? Un dubbio da considerare ma non posso non ricordare all’onorevole Manes che creare divisioni in questo momento non aiuta il sistema sanitario valdostano che sta cercando di risolvere le innumerevoli difficoltà tra cui la mancanza di personale. Questo non valorizza una professione sanitaria che ha la responsabilità di vite umane».
Il Coordinamento degli Ordini delle Professioni Infermieristiche del Piemonte e della Valle d'Aosta chiede con fermezza che la discussione sul riconoscimento dello status di lavoro usurante includa anche la professione infermieristica.
«Se questa consapevolezza non parte dalle istituzioni, non potrà mai esistere una sanità giusta e coerente per i cittadini - ha concluso Bufalo - La crisi del sistema sanitario piemontese, valdostano e italiano richiede una programmazione lungimirante e una considerazione adeguata del lavoro infermieristico. La non inclusione della professione infermieristica tra quelle riconosciute come usuranti rappresenta una mancanza di conoscenza e di rispetto per le difficoltà affrontate quotidianamente».